25/06/11

I Ragazzi del Reich

Ogni tanto anche la televisione nostrana, probabilmente per errore, riesce a trasmettere qualcosa di buono.


È il caso di questo film, I ragazzi del Reich, mandato in onda l'altro giorno in seconda serata (sia mai trasmetterli ad orari decenti) su Rete 4.
Si tratta di un film tedesco del 2004, prodotto dal regista Dennis Gansel, che avevo già avuto modo di apprezzare per "L'Onda".
La vicenda si svolge nella Germania nazista del 1942, e vede come protagonista Friedrich, giovane e promettente pugile, che si vede aprire le porte di uno dei prestigiosi istituti elitari che avrebbero dovuto formare la futura classe dirigente del Reich.


Andando contro il volere del padre decide di entrarvi, spinto da quella che gli sembra un'ottima opportunità per il suo futuro.
Friedrich viene affascinato dall'ideologia nazista e dall'ambiente in cui si trova, vivendo una fase di iniziale entusiasmo, che lo vede interamente coinvolto nelle dinamiche dell'accademia, nelle sue ferree regole e cominciando ad abbracciarne i principi che iniziano a farsi strada nel ragazzo.
Tutto questo nonostante il fatto che sia testimone delle angherie, dei soprusi e delle umiliazioni che i più deboli sono costretti a sopportare all'interno della vita dell'accademia.
Sin dal suo primo giorno, Friedrich fa conoscenza di Albrecht, destinato a diventare suo più grande amico all'interno della scuola.
Nonostante il padre sia un dirigente del partito, Albrecht ha una visione diffidente nei confronti del nazismo, verso il quale nutre dei dubbi e non ne abbraccia i principi.
Questo contrasto con il nazismo ed i suoi insegnamenti verrà alla luce a seguito di un evento che sconvolgerà i destini dei due ragazzi, consentendo loro di aprire gli occhi sulla realtà che li circonda.
Nel complesso la pellicola è ben realizzata, soprattutto per quanto riguarda la riproduzione della vita all'interno dell'accademia, mostrandoci uno dei tanti aspetti del regime nazista e di come questo forgiava i propri giovani, la propria elite.
Nonostante la trama lineare, la vicenda si sviluppa in maniera interessante, evidenziando bene la crescita di Friedrich e l'evoluzione che lui ed Albrecht hanno nel corso della storia, raccontando il tutto in maniera obiettiva e distaccata.
Il film riesce ad inanellare una serie di sequenze a mio avviso molto toccanti e ben girate, capaci di far riflettere sulla guerra e sulla deviazione di determinate ideologie violente, ma anche sull'amicizia e sulla bellezza dell'essere umano che nonostante tutto riesce a restare umano, cosa difficile a quei tempi e subendo determinate influenze.
Anche la recitazione dei due attori si attesta a buonissimi livelli e ritengo azzeccatissima la loro scelta.
Sicuramente un film interessante e che vale la pena di vedere, è stata una fortuna decidere di accedere la televisione (evento raro) l'altra sera.

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