08/07/11

Legionario, memorie (evitabili) di un soldato


"Legionario" di Tony Sloane è un libro che, in libreria, ha catturato subito la mia attenzione.
Merito sicuramente della copertina, del titolo e di quel "La mia vita nella Legione Straniera", che ha calamitato decisamente la mia attenzione.
La Legione Straniera esercita da sempre enorme fascino in grandi e piccini,  ma voglio essere chiaro sin da subito: rivolgetevi ad altro per saziare la vostra curiosità sulla Legione.

Sloane sarà stato anche uno dei duri più duri in uno dei corpi militari più duri tra i duri, ma forse sarebbe il caso che si dedicasse ad altro genere di attività, poiché ha ben poca dimestichezza con la scrittura.
Voglio precisare che da libri di questo genere non mi aspetto una forma particolarmente elaborata e ricercata alla Umberto Eco, ma questo "Legionario" l'ho trovato particolarmente sciatto e banale tanto nello stile di scrittura quanto nei contenuti.
Perché se in un libro simile posso sorvolare sul primo punto, sul secondo assolutamente no, mi aspetto almeno che ci sia qualcosa di interessante da leggere.
Dopo un inizio tutto sommato decente, riguardante il suo arruolamento nella Legione Straniera ed ai primi mesi dell'addestramento, il racconto sprofonda rapidamente in una seconda parte che arranca decisamente e personalmente ho faticato molto nel leggerla.
Parlo di tutta la parte in Africa, dove ci ritroveremo catapultati nell'universo di un ventenne fanatico che si aggira tra sbronze quotidiane in infimi locali africani, notti passate con puttane, scazzottate e atti di noioso nonnismo. Il tutto spezzettato da pochi intervalli riguardanti qualche marcia nel deserto e poche esercitazioni.
Certo, voi direte "Diamine, è un libro su un militare di vent'anni nella legione, cosa ti aspettavi?", giusta osservazione, infatti io mi aspettavo anche questo genere di racconti. Non che gli stessi occupassero una parte così corposa.
A questo possiamo aggiungere la pochezza di pensieri di cui è intriso il libro, i ragionamenti non vanno oltre un "odio tutti, sono il meglio e sono un duro" impregnati di un fastidiosissimo celodurismo che rende Sloane decisamente insopportabile.
Ho letto tanti altri libri di soldati di unità speciali o di corpi particolarmente duri e tosti, di gente che aveva ben ragione di scrivere spacconate, ma la maggior parte di loro ha la decenza di non ripeterlo con costanza per tutta la durata del libro.
Inoltre abbiamo dei grandi buchi neri nel racconto, molte cose non vengono assolutamente dette e si possono semplicemente intuire dal cambiamento di mentalità che l'autore descrive, altra cosa che non ho apprezzato della lettura.
Consigliato unicamente a chi nutre parecchio interesse nella Legione Straniera e vuole avere altro materiale per soddisfare la propria curiosità, ma anche qui l'unica parte che può dare realmente qualcosa è quella iniziale.
Ritengo poi che, per come l'ho percepita dalle pagine del libro, la stessa Legione non fa una grandissima figura, considerato il fatto che vi sono soldati praticamente sbronzi tutte le sere, che rasentano l'alcolismo e che non fanno altro che ciondolare per paesi africani.
Se siete alla ricerca di libri simili, altri autori possono decisamente offrire di meglio rispetto a questo "Legionario" di Sloane, dove in copertina forse sarebbe stato il caso di scrivere "La mia vita nei bordelli africani".

Nessun commento:

Posta un commento