28/06/11

Il cacciatore di aquiloni

La lettura de "Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini mi è stata consigliata a più riprese, da diverse persone ed ogni volta indugiavo o avevo sempre altri libri da leggere.
Alla fine mi son deciso a leggerlo, complice un'influenza ed il libro stesso che mi guardava dallo scaffale.



Probabilmente con questa breve recensione del libro mi tirerò addosso parecchie critiche, soprattutto da parte di chi questo volume lo ha apprezzato.
I libri che vengono considerati come incredibili successi, i cosiddetti bestseller, sono quelli che meno riescono a convincermi: ogni volta che li leggo mi trovo tra le mani una lettura che non mi soddisfa.
Le uniche parti che ho trovato interessanti sono quelle riguardo i vari accenni alla cultura afghana, veramente apprezzabili per poter farsi un'idea di questo popolo.
Ma ma sono poche rispetto al resto e non sono sufficienti a soddisfare chi invece cerca proprio quello. La trama è lineare, banale e scontata.
Si riescono a prevedere gli eventi con una facilità disarmante, non mi è mai capitato di ripetere così tante volte a me stesso "Ecco, lo sapevo".
Generalmente poi ci si dovrebbe almeno identificare nel personaggio, l'autore deve riuscire a creare un feeling tra il lettore e il protagonista, ma in questo caso (almeno con me) ha fallito clamorosamente.
Il personaggio principale l'ho trovato particolarmente odioso nella prima parte e un perfetto cretino nel finale, intriso d'egoismo in ogni fase della sua esistenza, arrivando poi a prendere decisioni poco condivisibili.
Non sono assolutamente riuscito ad affezionarmi a lui e neanche al suo grande amico dal cuore d'oro. 
Nel mio caso si è trattato di uno di quei libri che non vedi l'ora di finire per poter passare ad altro, da notare poi che personalmente l'ho finito solo perché mi procura un enorme fastidio, in generale, interrompere e abbandonare definitivamente una lettura.
Mi è stato detto che "Mille splendidi soli", sempre tra i libri di Khaled Hosseini, è decisamente migliore.
Ma farò passare un po' di tempo prima di leggerlo, magari aspetterò la prossima influenza.

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