11/07/11

Bollettino di Guerra


"Bollettino di guerra" di Edlef Koppen è un libro che ha avuto una vita travagliata, a causa dell'avvento del nazismo in Germania che ne bloccò la diffusione, facendolo rientrare nella categoria dei libri proibiti, passando poi completamente in sordina rispetto ad altre ben più famose letture riguardanti la prima guerra mondiale.
Dopo la censura nazista cadde semplicemente nel dimenticatoio, tornando alla luce unicamente a partire dagli ultimi vent'anni anni.
L'autore partì volontario nel 1914 per il fronte francese, dove si distinse sul campo e venne ferito più volte.

Fu uno dei pochi scrittori che presero attivamente parte al conflitto per tutta la sua durata, combattendovi come artigleire.
Alla conclusione della guerra venne rinchiuso in ospedale psichiatrico, a seguito di un'aperta insubordinazione e rifiutandosi di eseguire gli ordini ricevuti. Venne dichiarato pazzo e questo però gli permise di evitare la corte la corte marziale. Riuscì a lavorare come responsabile delle trasmissioni letterarie per la prima radio tedesca di Berlino, ma venne licenziato con l'avvento del nazismo e morì per i postumi delle ferite riportate in guerra secondo quanto riferito dai familiari. Koppen infatti era stato ferito nella battaglia delle Somme dove per uno schiacciamento della cassa toracica rimase ricoverato per due mesi in un ospedale militare, ferita che si ritiene determinante nella sua prematura scomparsa avvenuta parecchi anni dopo.
Il libro è strutturato in maniera particolare, il normale susseguirsi dei capitoli e della vicenda principale, si alterna con bollettini, comunicazioni militari, avvisi alla popolazione diffusi durante la guerra, articoli di giornale e annunci pubblicitari, conferenze stampa degli organi militari ed altri particolari comunicazioni che venivano divulgate in quel periodo.
Comunicazioni che distorcevano il più delle volte la realtà dei fatti, dipingendo in maniera differente la realtà della guerra, arrivando a condizionare la popolazione civile.
Si tratta di un racconto sviluppato su base autobiografica, che ci porterà a seguire l'evoluzione dello studente Adolf Reisiger, partito volontario per la guerra carico di entusiasmo, pronto a impugnare le armi per la patria e che riuscirà a far carriera all'interno dell'esercito.
Ma la sua non sarà solo una crescita all'interno della gerarchia militare, ma sarà anche una crescita personale, che lo porterà a dubitare sempre in maniera più forte e decisa sull'utilità della guerra, sugli orrori della stessa, sulla follia che sta alla base e che induce milioni di uomini ad ammazzarsi tra loro in nome di astratti ideali dal dubbio valore.
Le sequenze che presentano momenti di battaglia, sono dipinte con toni realistici e angoscianti, in particolare quelle che riguardano i bombardamenti e gli attacchi con i gas subiti dai soldati.
La crudeltà della guerra emerge con forza dalle pagine di questo libro, passando per la durezza della guerra di posizione e seguendo la linea d'evoluzione degli avvenimenti bellici che segnano l'andamento del conflitto, portando con se anche innovazioni tecnologiche che vanno a sconvolgere la realtà dei soldati al fronte.
Dove l'uomo inventa sempre nuovi mezzi per poter togliere la vita efficacemente ad un altro uomo.
Edlef Koppen ha anche una grandissima capacità narrativa, di riuscire a creare immagini forti e d'impatto nel descrivere la realtà della guerra che lo circondava e nella quale si trova immerso il protagonista del libro, con descrizioni che lasciano alle volte senza fiato e che fanno riflettere.
Un libro ingiustamente dimenticato per troppi anni, capace di raccontare in maniera efficace la prima guerra mondiale, riuscendo a porre domande coraggiose per il tempo in cui uscì e soprattutto per via della nazione dove venne principalmente pubblicato. 
Un libro che merita di essere assolutamente letto e di venir posto al fianco di altre opere ben più famose, ma dalle quali non ha assolutamente niente da invidiare. 

2 commenti:

  1. è possibile sapere chi è il soldato della copertina? sul retro del libro c'è solo scritto "ritratto di pilota 1915-16".. ?

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  2. Non ne ho la più pallida idea, proverò a dare un'occhiata in giro per vedere se si riesce a trovare qualche informazione!

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