08/07/11

"Matterhorn" di Karl Marlantes


[AGGIORNAMENTO] Qui potete trovare la recensione del libro: Click

Oggi ho acquistato impulsivamente "Matterhorn" di Karl Marlantes, un libro che riguarda la guerra in Vietnam. L'ho trovato per caso e mi ha ispirato particolarmente fiducia. Ammetto che anche in questo caso (come per "Legionario") la copertina ha giocato il suo sporco ruolo (ebbene sì, cado facile preda delle copertine).
L'autore, dopo essersi laureato a Yale, nel 1968 si arruola nel corpo dei Marines e viene mandato in Vietnam, distinguendosi più volte e ricevendo parecchie onorificenze.


Quando dico parecchie, intendo proprio parecchie, visto che stiamo parlando (stando alla pagina di wikipedia) di:
In pratica era più carico lui di una bancarella di paccottiglia militare al mercato del paese.
Oltre a questo c'è da segnalare il fatto che lui iniziò a scrivere questo romanzo nel 1975, che verrà poi pubblicato nel 2010. Si tratta veramente di una lunghissima gestazione e, stando al retro del libro, è stato un incredibile successo e il libro si è trasformato in un caso editoriale, scalando classifiche e facendo bagnare recensori&riviste di critica letteraria, venendo eletto come "mglior romanzo dell'anno 2010" da parte del New York Times.
La cosa mi ha decisamente incuriosito e l'acquisto è stato il passo successivo, soddisfacendo così anche la mia malsana abitudine del dover uscire da una libreria sempre e comunque con un nuovo acquisto.
Visto il costo spropositato (stiamo parlando di 25 €) spero proprio di non aver fatto una cazzata a comprarlo.
Nei prossimi giorni, appena finirò di leggerlo, posterò la recensione.

Vi riporto qualche link utile:

3 commenti:

  1. Io l'ho letto e l'ho trovato bellissimo, non solo le storie avvincenti e drammatiche della guerra, ma anche i problemi razziali degli anni '60, la voglia di fare carriera degli ufficiali, la follia dell'obbedienza... insomma, io non mi sentivo nemmeno così portata per le storie di guerra e invece sono stata rapita.
    Superlativo
    Ciao
    Silvia

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  2. Ciao Silvia!
    Hai fatto il primo commento in assoluto su questo blog!
    Concordo pienamente con quanto hai scritto, ho concluso la lettura del libro ieri e devo dire che mi ha notevolmente appassionato.
    Come hai evidenziato anche tu, è coinvolgente sotto più punti di vista e tratta in maniera ottimale molte tematiche importanti di quegli anni. Da quanto ho avuto modo di leggere per la rete, l'autore sta già lavorando ad un nuovo libro. Bisogna solo sperare di non dover aspettare altri 35 anni prima di poterlo leggere!
    Ciao!

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  3. L'ho preso a luglio appena l'ho visto in libreria. La foto nella copertina mi ha rapito. Ho 60 anni, quando ne avevo 15/16 manifestavo a Roma contro la guerra nel Vietnam. Ho sempre avuto rispetto assoluto per chi ha combattuto e per chi ci è rimasto laggiù. Ho avuto grande passione per chi subiva il razzismo, rabbia per l'imbecillità odiosa degli ordini insensati degli ufficiali superiori, ma anche profonda attrazione per il far parte di un gruppo dove si sente, si condivide, ci si sostiene a vicenda, si soffre assieme. Quando ho fatto il militare ho cercato, invano, quello stessa appartenenza. Ho amato questo straordinario racconto e ho pianto per lo schifo che cadeva su quegli uomini. War Is Hell. Evviva il Bunker caffè !

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